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Lexia Avvocati e PwC ottengono via libera a ristrutturazione debito verso Erario da 18 milioni per operatore del settore della vigilanza

7 Marzo 2023

Un accordo di ristrutturazione che riscrive il debito fiscale e contributivo con un taglio di oltre 4 milioni e mezzo. Ad ottenerlo per un operatore leader del settore della vigilanza privata è stato un team composto dall’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, managing partner di Lexia Avvocati, che ha curato la procedura, e Claudio Ferone Tax director di PwC Tls Avvocati e Commercialisti, che ha redatto il piano. Via libera, dunque, al decreto del tribunale che consentirà l’assolvimento delle pretese erariali in 14 anni, facendo salva una struttura produttiva di oltre 500 lavoratori, presente da oltre cinquant’anni nel mercato nazionale.

L’omologa arriva senza alcuna interruzione dei pagamenti degli stipendi, dopo che nell’aprile del 2021 l’impresa ha avviato le procedure previste dalla legge per la risoluzione delle tensioni che possono verificarsi nella gestione degli ordinari flussi di liquidità verso l’Erario.

Il successo nell’approvazione dell’accordo di ristrutturazione è stato conseguito malgrado il dissenso di Agenzia delle Entrate e Inps.

Il commento dell’avvocato Dagnino

“Si tratta di una delle prime applicazioni su debiti sia tributari che contributivi dell’istituto del cram down, che consente di chiedere al tribunale l’omologa forzosa delle proposte non assentite da Agenzia delle entrate e INPS. Una decisione destinata a fare giurisprudenza”, afferma l’avvocato Alessandro Dagnino.

Aderendo alla posizione della difesa dell’impresa avanzata dall’avvocato Alessandro Dagnino, il tribunale ha stabilito, inoltre, che Inps e Agenzia delle Entrate sono parti dell’unica “azienda Stato” “dotata di un interesse proprio e comune non frazionabile in singoli interessi riconducibili ai diversi Enti che la compongono”.

“Ratificando la nostra posizione – afferma l’avvocato Alessandro Dagnino – i giudici hanno superato un approccio dell’ente previdenziale, che, facendosi forte del privilegio riconosciutogli dalla legge rispetto agli altri creditori, tende a ostacolare le transazioni fiscali, anche quando ciò potrebbe cagionare una minore entrata per Agenzia delle entrate.

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