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CCIAA di Palermo ed Enna – Confcommercio denuncia anomalie nell’attribuzione dei seggi per il Consiglio camerale

18 Febbraio 2016

Palermo, 17 feb. (Adnkronos) – Ombre sulla costituzione della nuova Camera di Commercio Palermo-Enna. Ad avanzarle è CONFCOMMERCIO Palermo che ieri ha presentato una denuncia-querela alla Procura per “gravi anomalie nelle procedure di costituzione” e ha chiesto all’assessore alle Attività produttive Mariella Lo Bello di sospendere la nomina dei componenti della Camera.

A saltare agli occhi di CONFCOMMERCIO Palermo sono stati i numeri delle imprese associate a Confimpresa Euromed che hanno fatto conquistare all’associazione sei seggi dei 33 che costituiscono il consiglio della Camera di Commercio Palermo-Enna.

“Sono numeri esplosivi – ha detto la presidente di CONFCOMMERCIO Palermo Patrizia Di Dio durante una conferenza stampa tenuta insieme alla sua giunta e al legale Alessandro Dagnino –  che ci sono balzati subito agli occhi anche perché si tratta di un’associazione di cui non avevamo mai sentito, che non avevamo mai incontrato sul territorio”.

I controlli svolti da CONFCOMMERCIO Palermo, dopo aver avuto la possibilità di accedere agli atti, hanno così portato a scoprire che fra gli associati di Confimpresa Euromed, riferisce Di Dio, “c’ero anche io, l’azienda della vicepresidente Margherita Tomasello e perfino Unioncamere Sicilia. Subito ci è venuto il sospetto che dietro ci fosse un’attività criminale, sospetto che è stato confermato”.

I dubbi e i conseguenti controlli di CONFCOMMERCIO Palermo sono scattati il 21 dicembre scorso, quando l’associazione ha ricevuto il decreto dell’assessorato alle Attività produttive relativo all’assegnazione del numero dei seggi in consiglio camerale. Secondo quanto riferito dalla presidente Di Dio, l’apparentamento di CONFCOMMERCIO Palermo aveva ottenuto 11 seggi, Confimpresa Euromed sei, questi ultimi riparti in due nel settore della grande industria, uno nel commercio, uno nel turimo e due nei servizi alle imprese. CONFCOMMERCIO potrebbe contare su 7 seggi nel commercio e uno ciascuno nei settori del turismo, trasporti, servizi alla persona e servizi alle imprese. “Ma a sorprenderci – aggiunge Di Dio – sono stati i numeri delle imprese associate”.Cifre che, aggiunge ironicamente, “ci hanno portato a fare le pulci sul nostro operato, a cercare di capire cosa sbagliavamo”.

Confimpresa Euromed infatti conterebbe, solo per citarne alcuni, 4553 imprese nel settore del turismo (CONFCOMMERCIO Palermo “solo” 471), 3634 nel commercio (contro 2494), 2961 nell’industria  (contro 106) e 1899 nei servizi alle imprese (CONFCOMMERCIO Palermo   401). Fra i nomi delle aziende associate, oltre a quelle della presidente e del vice presidente di CONFCOMMERCIO Palermo e a Unioncamere Sicilia, figurerebbero anche Assonautica, Centro studi Legacoop Sicilia, Casartigiani Sicilia e Fegea Cisl.

CONFCOMMERCIO Palermo avrebbe così contattato direttamente alcuni degli interessati i quali, afferma Di Dio, “hanno sostenuto la nostra denuncia, confermando di non essersi mai iscritti a Confimpresa Euromed”.

Alla procura, CONFCOMMERCIO Palermo chiede così “di accertare le falsità delle attestazioni, la loro reale consistenza numerica e le eventuali responsabilità penali del legale di Confimpresa Euromed Alessio Lattuca” e anche di “accertare la loro incidenza sul livello di rappresentatività” nel consiglio della Camera “che risulterebbe alterato dall’anomala proliferazione del numero delle imprese associate”. Sull’altro piatto della bilancia, CONFCOMMERCIO Palermo mette la riforma del sistema camerale che, secondo Di Dio, “è diventata sodale a un sistema che nella non trasparenza fa emergere altre logiche”.La riforma prevede che i controlli sull’elenco delle imprese siano svolti a campione ed effettuati chiedendo all’associazione e non alle singole imprese l’adesione. 

CONFCOMMERCIO ha quindi chiesto al commissario ad acta della Camera “di eseguire non più controlli a campione ma puntuali” e, nel contempo, di escludere Confimpresa Euromed sulla base della querela.

Dalla politica invece ci si attende “un atto di responsabilità. Non indichiamo a nessuno la strada da seguire ma credo sia ineludibile – conclude Di Dio – Noi non siamo un organo di garanzia ma stiamo diventando più organo di garanzia di chi era preposto a farlo. Adesso ci aspettiamo che chi ne ha la competenza si occupi della questione”.

Alla presidente di CONFCOMMERCIO Palermo rimane un interrogativo: “Mi chiedo cosa farà chi si trova alleato di Confimpresa Euromed”. 

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