“L’accisa derivante dall’attività delle imprese petrolifere operanti in Sicilia, spettante allo Stato, è all’incirca pari, secondo stime prudenziali, all’IRPEF versata da tutti i siciliani”.

Questo il risultato dell’indagine svolta dall’avv. prof. Alessandro Dagnino, sulla base di dati tratti da alcuni studi dell’Unione petrolifera e dal rendiconto consuntivo della Regione siciliana per l’anno 2013.

Sia l’accisa sugli oli minerali che l’IRPEF forniscono un gettito di poco superiore ai 4 miliardi di euro.

Ne consegue che se la Regione siciliana fosse dotata di una completa autonomia fiscale godrebbe di larghissimi margini di manovra fiscale, potendo quasi azzerare l’IRPEF e compensare la minore entrata con la sola accisa sugli oli minerali (oggi spettante allo Stato).

Con questa indagine viene “sfatato” il luogo comune secondo il quale la Sicilia riceverebbe ampio beneficio finanziario dallo Stato centrale. La verità è esattamente opposta: la Sicilia contribuisce più di altre regioni alla fiscalità centrale, proprio a causa dell’elevato gettito dell’accisa sugli oli minerali legata ad attività petrolifera svolta sul proprio territorio.