Con le sentenze gemelle nn. 26635-6-7-8 del 18.12.2009 la Corte di Cassazione a sezioni unite ha accolto la tesi più volte sostenuta dai contribuenti (e da questo stesso studio) in merito all’efficacia probatoria degli studi di settore.

La Suprema Corte ha ritenuto che gli studi di settore non costituiscano presunzioni assolute.

In altri termini l’Agenzia delle entrate non può motivare gli avvisi di accertamento sulla base del mero discostamento tra il reddito dichiarato e quello risultante dagli studi di settore, ma deve supportare gli atti impositivi con ulteriori prove riferite specificamente alla situazione del contribuente.

Le sentenze migliorano la posizione di molti contribuenti nel contenzioso in materia di studi di settore. In particolare sono a rischio di annullamento numerosi avvisi di accertamento, tenuto conto che gli Uffici dell’Agenzia delle entrate hanno spesso seguito la prassi di emettere l’atto impositivo in modo automatico – senza cioè ulteriore istruttoria – nei confronti di chi si è discostato dagli studi di settore.

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